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Accoccolato fra le colline della Sabina dorme indisturbato un borgo che è un peccato non scoprire. Per la rubrica “A mezz’ora da Roma”, oggi scopriamo la bellissima Casperia!
Considerato uno fra i borghi più belli d’Italia (porta ancora con sé il vessillo arancione del Touring Club Italiano che ne è testimonianza), Casperia sorge a una settantina di chilometri da Roma, tra la riva sinistra del Tevere e il versante occidentale dei monti Sabini. E forse per l’asperità del territorio; per il nome del colle su cui sorge, «qui nominatur Aspra» come attestato da fonti medievali custodite nell’Archivio storico comunale; o per l’antica casata degli Asproni che lì trovò terreno fertile per la propria stirpe, in passato persino Virgilio inserì Casperia, nell’appellativo di Aspra Sabina (che tenne fino al 1947), all’interno del VII libro dell’Eneide.
(Fonte: Borghi dell’Appennino)
Ma chi furono i suoi padri fondatori e quale storia, la cittadina in provincia di Rieti, nasconde ben celata tra le pietre dei suoi vicoli e nello «sciame agglutinato di case grigie e di tetti ocra, stretti da una cintura di mura e di torri», come scrisse il pittore livornese Giovanni Fattori, massimo esponente della corrente dei Macchiaioli?
Nel gomitolo delle viuzze e dei piccoli balconcini di Casperia si dispiega poco a poco la sua antica storia. Un racconto che parte da lontano, secondo la tradizione locale, e che pare prese avvio grazie all’arrivo di alcune popolazioni provenienti dal Mar Caspio che qui trovarono riparo: così nacque Casperia. Un comune che, aggrovigliato intorno al suo celebre leccio pluricentenario, tra il XIII e il XIV secolo poteva considerarsi una delle comunità più potenti dell’intera Sabina, vantando ancor oggi la presenza intatta di un’immutata, e ben tenuta, architettura medievale (a “bulbo di cipolla”), che sale inerpicandosi fino alla chiesa di San Giovanni Battista.
(Fonte: SiViaggia)
Caratteristica di questo luogo, allora, non era e non è solo la bellezza del suo borgo, delle sue strutture al di là del tempo, ma anche del suo straordinario panorama sulla Valle del Tevere (in particolare, da Piazza S. Giovanni Battista). Una vista che ancor oggi toglie il fiato ai suoi visitatori, spingendo lo sguardo sino all’orizzonte del Monte Soratte.
Di ogni paese, poi, si sa: si saggia la storia ma s’assaggia pure qualcosa! Soprattutto se, di quel paese, restano inalterate, oltre le bellissime ambientazioni, le antiche tradizioni culinarie.
(Fonte: TrueRiders)
Se doveste recarvi a Casperia, per una gita fuori porta, allora, noi vi consigliamo anche la degustazione del suo olio d’oliva. Gli ulivi di cui si colora la campagna a perdita d’occhio, tutt’intorno al borgo, infatti, sono i produttori originali del famoso olio DOP della Sabina, da accompagnare rigorosamente a succulenti bruschette – sì pure d’estate! -. E che dire degli stringozzi tirati a mano come ‘na vorta dalle signore di Casperia?
Non potrete che amare tutto, di questo incredibile luogo a pochi passi da Roma. Una zona che, da alcune recenti indagini speleo-archeologiche, sembra fosse cinta addirittura dalla presenza di enormi acquedotti risalenti al V-IV secolo a.C e costruiti, non dai Romani, ma dai Sabini!
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