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I Ludi Apollinari sono tra i più celebri dell’Antica Roma, della durata di otto giorni, istituiti in onore del Dio del Sole che arriva a Roma dalla Grecia e che diventerà sempre più importante, soprattutto grazie ad Ottaviano Augusto
Nell’Antica Roma dal 5 al 13 luglio si svolgevano ogni anno i Ludi Apollinari, tra i giochi più noti. Lo storico Livio ci informa del fatto che furono istituiti durante il consolato di Quinto Flavio Flacco e Appio Claudio Pulcro nel 212 a.C. e il suo svolgimento era un impegno del pretore cittadino. Come i più tradizionali ludi anche quelli dedicati al dio Apollo erano un insieme di spettacoli teatrali, sfide tra gladiatori e gare equestri che si tenevano in particolari occasioni di stampo religioso o politico e che potevano assumere un carattere pubblico o privato.
Apollo è una divinità di origine greca, il cui simbolo è il Sole. Dio delle arti, della musica, della poesia e il capo delle Muse, è descritto come un arciere in grado di infliggere pestilenze ai popoli che lo ostacolavano. Essendo protettore della città e del tempio di Delfi, è venerato anche come Dio oracolare, in grado di svelare il futuro degli uomini. Nella tarda antichità greca fu identificato come Dio del Sole, portatore di luce e questa traslitterazione fu trapiantata anche nella cultura della Roma di fine età repubblicana.
A differenza di altri Dei, Apollo non aveva un equivalente romano diretto, ed il suo culto fu importato a Roma direttamente dai Greci. Il culto fu incentivato in epoca imperiale dall’imperatore Augusto, che per consolidare la propria autorità dichiarò di essere un protetto di Apollo nella lotta contro Antonio. Dopo la decisiva battaglia di Azio, Augusto fece ingrandire l’antico tempio di Apollo Sosiano, istituì dei giochi quinquennali in suo onore e finanziò la costruzione del tempio di Apollo Palatino sull’omonimo colle dove fu conservata la raccolta di oracoli detta Libri Sibillini.
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