“Ariconsolate co’ l’aglietto”, l’invito all’ottimismo delle campagne
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Chi vive a Roma lo conosce molto bene, ma difficilmente chi si trova lontano dai suoi confini sa cosa vuol dire. Non è un’espressione molto semplice da capire, dato che il suo significato può ingannare chi la sente dire. Cambia infatti a seconda del contesto in cui viene usata.
È un super superlativo che solitamente viene usato per indicare un forte senso di stupore nei confronti di qualcosa, ma che in realtà può cambiare significato in base al contesto in cui viene usato. I romani lo conoscono molto bene e lo usano spesso nel linguaggio parlato, ma chi non lo conosce può avere difficoltà nell’interpretarne il significato, appunto per i vari contesti in cui è usato.
Non sempre infatti il “da paura” va associato a qualcosa di spaventoso, che fa quindi paura, ma allo stupore in sé, che può essere anche generato da qualcosa di particolarmente bello.
Molto spesso i romani usano quest’espressione per evidenziare in maniera esagerata la bellezza di una determinata cosa, che può essere un’esperienza piacevole oppure uno stato d’animo particolarmente felice. Capita infatti che si risponda con il “da paura” alla domanda “come stai” appunto per mettere in evidenza un certo livello di benessere.
Sostituisce quindi un modo molto più semplice le tipiche frasi come”è talmente bello da lasciare senza fiato” oppure “è qualcosa che lascia senza parole per quanto è bello” o ancora “oggi sto davvero bene!”.
Il “da paura” è quindi un modo fresco e giovanile d’indicare un certo livello di stupore nei confronti di qualcosa.
Dato il suo accompagnamento della preposizione “da” è poi un’espressione che in qualche modo racchiude anche il già conosciuto “bello da morire” e che si aggiunge alle già note “da ridere“, “da pazzi”, “da piangere”, che enfatizzano una certa emozione.
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