“Ariconsolate co’ l’aglietto”, l’invito all’ottimismo delle campagne
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È sempre bello conoscere i proverbi del dialetto italiano. Permettono sempre di scoprire qualcosa di nuovo oppure regalano dei consigli di vita, esattamente come in questo caso. Lo conoscevi?
Permettono sempre di conoscere qualcosa di nuovo, per questo motivo è così interessante scoprire il significato che si trova dietro le loro parole, perchè si ritrovano spesso a raccontare delle storie oppure a regalare dei consigli sulla vita.
Poiché nascono dall’esperienza delle persone, a volte si rivelano infatti anche degli ottimi maestri, capaci di dare dei preziosi suggerimenti sul come vivere ogni giorno oppure degli aneddoti.
Tra questi ce n’è anche uno particolarmente conosciuto, che nasconde un particolarissimo significato. Si tratta del “nella botte piccola ce sta l’aceto“.
È un modo di dire che tutta l’Italia conosce e che a Roma viene usato molto spesso insieme al “nella botte piccola ce sta er vino buono”. Non ha a che fare con il vino, sebbene sia una metafora che riguarda il vino, ma un proverbio che indica che a volte l’apparenza può ingannare, perchè anche le cose più piccole e semplici possono rivelarsi molto valide.
Nonostante “Nella botte piccola ce sta l’aceto” parli di vita, è comunque un proverbio che nasce nelle cantine e che coinvolge l’aceto, un tesoro dell’Italia che viene lasciato fermentare in una piccola botte, a differenza del vino.
Quella in cui viene messo non è però una botte qualsiasi, ma una in legno di castagno, di rovere oppure di ciliegio, che da all’aceto un buonissimo aroma e che contribuisce a renderlo ancora più buono. Sebbene la botte sia piccola, resta quindi qualcosa di speciale, nella quale viene appunto conservato un vero tesoro.
Per questo si dice che nella botte piccola c’è sempre l’aceto oppure il vino buono.
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