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A Roma esiste un museo condominiale, sapete dove e cosa si può vedere?
C’è un comprensorio a Roma che è diventato un museo. Per vederlo vi basta recarvi alle undici palazzine di via di Tor Marancia 63. È lì che, in mezzo ai palazzi, girando per l’area pedonale e la piazzetta, avete la possibilità di ammirare enormi opere d’arte: le facciate di questi edifici, completamente dipinte.
C’è il bambino redentore che sale sui gradini arcobaleno, con gli occhi proiettati verso il futuro, realizzato dall’artista Seth, ad esempio, o i pesci guizzanti del ponentino e la Madonna di Shangai. E tanti, tanti altri murales a colorare e rendere più originale, e bella, la zona. In questo spazio all’aria aperta, che ha trasformato l’anonimato architettonico di questi palazzoni in un vero e proprio percorso artistico, si parla di almeno una ventina di opere di street art! Ma come nasce l’idea e da chi?
Avviato a gennaio del 2015 e concluso un mese dopo, il progetto di riqualificazione di questo quartiere romano si chiama Big City Life. A curarlo ed idearlo nei minimi dettagli, Stefano S. Antonelli, grazie ad alcuni fondi del 999Contemporary, Fondazione Roma e il Bando Roma Creativa 2015.
L’intento era quello di fare della storica borgata romana uno dei primi distretti di arte pubblica contemporanea della città. Il concetto è poi diventato unico al mondo, in realtà, perché oltre a coinvolgere gli artisti ha visto partecipare i residenti, la comunità locale, le scuole e le associazioni di quartiere. Le 500 famiglie che vivono all’interno delle case popolari del lotto 1 di Tor Marancia si sono ritrovate a ospitare e ad accogliere ben 22 artisti, provenienti da dieci paesi del mondo diversi. Ogni street artist ha poi tenuto, in alcuni istituiti del posto, un laboratorio creativo per i ragazzi.
Qualche opera è possibile ammirarla dalla strada, ma per ammirarle tutte bisogna entrare nel comprensorio, aperto sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro. L’evento è stato persino ripreso in un documentario che parla di come tutto abbia avuto inizio, della fatica e delle difficoltà, ma anche dell’entusiasmo di chi ha preso parte a questa incredibile avventura, nata per dare voce ad una zona di Roma che probabilmente pochi avrebbero mai visitato, perché più periferica e meno conosciuta.
Per approfondire la visita esiste anche un libro, che cataloga le opere oltre a raccontarne la storia. D’altra parte, Big City Life Tormarancia si inserisce in un municipio, il VIII, che vantava già grandi opere sui muri. Nel quartiere Ostiense – San Paolo si contano, ad oggi, oltre quaranta murales. Persino il New York Times ne ha parlato, definendolo “Ostiense District“.
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