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Lo chiamavano Tubilustrium ed era una festività. Rappresentava, per i romani, l’inizio di un periodo non proprio calmo…
(Fonte: Twitter)
Come sapete, marzo era un mese importante per Roma, sotto tanti punti di vista. A marzo, ad esempio, iniziava il calendario per gli antichi romani. Il nome dato al mese, Martius, poi, la diceva lunga sulla divinità di riferimento. Marzo era il mese di Marte, il dio della guerra. E, proprio agli scontri e ai conflitti, si dedicavano allora, alcuni rituali particolari. Uno di questi era appunto il Tubilustrium.
(Fonte: Capitolivm)
Una cerimonia che prevedeva una serie di riti non solo volti a purificare le trombe da guerra ma, soprattutto, a dare avvio alle campagne militari. Con il Tubilustrium, l’esercito entrava in quel periodo dell’anno che l’avrebbe visto impegnato alla conquista di nuove popolazioni, quindi nuove province. Se più tardi sarebbe stata la porta aperta al Gianicolo a decretare l’entrata in guerra di Roma, prima ancora era insomma al Tubilustrium che spettava questa funzione.
Il termine Tubilustrium derivava dalla commistione di due parole: lustrium, ovvero lavaggio sacro, e tubae, l’appellativo usato per indicare le trombe da guerra. La cerimonia di “pulizia” degli strumenti musicali avveniva l’ultimo giorno dei Quinquatria romani, in onore del dio Marte. Per ripetersi successivamente a Maggio, stavolta per il dio Vulcano, per celebrare il fabbro divino: l’artefice di queste tubae.
(Fonte: metropolitan magazine)
Durante la cerimonia di marzo, oltre a banchetti imbanditi, sacrifici e giochi, i sacerdoti addetti al culto di Marte, i cosiddetti Salii giravano per la città a tempo di musica, danzando per le vie. Nello stesso giorno, d’altra parte, entrava la primavera: una stagione di rinascita e rinnovo per Roma. Un momento che veniva considerato propizio per le nuove espansioni.
Il lavacro degli strumenti a fiato avveniva, in particolare, nell’Atrium sutorium, la sede della congregazione dei calzolai. Pulire le trombe da guerra significava prepararsi ritualmente a suonarle di nuovo. Il ruolo di questi strumenti musicali, a sua volta, andava ben al di là del loro solo utilizzo in guerra. Ogni evento degno di nota veniva segnalato a Roma da un suono di tromba.
(Fonte: Et in Arcadia Ego)
Lo studioso Theodor Mommsen, storico e numismatico tedesco, associava la purificazione delle trombe da guerra, ad esempio, alla convocazione dei Comitia Calata. Assemblee religiose in cui il popolo romano, diviso nelle trenta Curie, veniva convocato per prendere parte a decisioni o avvenimenti essenziali per la città, come le nomine del rex sacrorum, dei flamini, e delle vergini vestali.
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