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Martina Sambucini è la nuova miss Roma 2020. Possiamo darti del Tu? "Assolutamente!"


Ha 19 Anni, la neo eletta miss Roma 2020, Martina Sambucini, e noi l’abbiamo intervistata per voi!

La semplicità diventa miss

Martina Sambucini, nata a Frascati, è la nuova miss Roma 2020! Voce tranquilla, accento romano inconfondibile, Martina Sambucini sembra la classica ragazza della porta a fianco: disponibile, pacata, gentile, insomma di una bellezza che va oltre l’aspetto esteriore! Legata alle sue origini, a Roma e alla sua famiglia, ci parla di sé in maniera semplice, senza orpelli o formalità, perché: «Voglio restare tranquilla, posata: me se stessa come ieri pomeriggio, prima che vincessi

L’elezione come miss Roma sarà stata una grande emozione per te, cosa provi a rappresentare la bellezza, anzi le bellezze di Roma?

«Sono molto fiera di me stessa, è stata una soddisfazione enorme e un’emozione grande. Non mi aspettavo di vincere e mi sento contenta, pur restando sempre con i piedi per terra. Ci tengo a precisare che non voglio cambiare improvvisamente, voglio restare la solita Martina, quella di sempre»

Hai sempre fatto parte del mondo della moda, dei concorsi di bellezza?

«Non ho mai fatto nulla prima, ho iniziato quest’anno a 19 anni, prima con una provinciale ad agosto ed ora, con il concorso per miss Roma 2020. È un mondo nuovo per me e fino a poco tempo fa non avrei mai creduto di poterne far parte, non era nei miei piani, insomma»

Hai detto di amare il “fai da te” e la natura. C’è un’area verde di Roma che ti piace particolarmente e perché?

«Sono cresciuta nella semplicità e spesso con la mia famiglia andavamo a trovare i miei nonni ad Olevano Romano. Amavo passare del tempo lì, fra il verde e le campagne. D’altra parte anche vivere a Frascati, nella zona dei Castelli romani, significa avere intorno molta natura, stare a contatto con gli spazi aperti. Non riuscirei mai a vivere tra due palazzoni in centro città! Ci sono, però, due luoghi verdi di Roma a cui sono particolarmente legata e sono Villa Borghese e il Parco degli Acquedotti. Spesso, con le amiche, abbiamo organizzato passeggiate e picnic, proprio sui quei prati»

Inizierai tra poco a studiare psicologia del marketing, c’è qualche motivo che ti spinge verso questo ambito di studi? Come immagini il tuo futuro?

«Comincerò prima con una triennale in psicologia sociale; poi vorrei dedicarmi, con la magistrale, al marketing e alla comunicazione. Ho sempre avuto una grande passione per il mondo della psicologia: mi piace, mi interessa e mi affascina lo studio della psiche. Nonostante questo, però, non è stata una scelta facile e devo ammettere di aver avuto un momento di crisi. Pensando ad un futuro solo in campo psicologico, come psicologa clinica, una figura che si occupa principalmente del contatto diretto con le problematiche delle persone, ed essendo io molto sensibile, empatica e fragile (anche se non sembra), ho avuto paura di non riuscire a sopportare emotivamente una carriera simile. La scoperta di un corso di studi, che unisce la mia inclinazione alla psicologia al mondo dinamico della comunicazione e del marketing, invece, mi ha tranquillizzata. È stata una rivelazione, che mi ha in qualche modo rasserenato: posso fare quello che mi piace e, insieme, sentirmi più agevolata nell’approccio al mondo del lavoro»

A proposito di futuro, qual è il sogno nel cassetto che vorresti realizzare?

«Il mio futuro lo immagino al passo con i tempi, nel mondo digitale, legato alla modernità. Per quanto riguarda la mia carriera, mi piacerebbe restare nel campo della moda, perché è un ambiente che mi diverte e, magari, riuscire a mixarlo col mio ambito di studi in futuro, non mi dispiacerebbe. Non l’avrei mai detto, ma mi sento davvero a mio agio sul palco. Quando mi riguardo, in video o foto, mi vedo diversa, in positivo, e spesso mi dico: “Ma sono io?“. Collegare, quindi, moda e marketing mi piacerebbe molto. Se non dovessi riuscire, vorrei comunque portare parallelamente avanti entrambi i percorsi.
Può sembrare stupido – e aggiungiamo noi: non lo è pe’ gniente Martì – ma ciò che desidero di più realizzare è la mia indipendenza! Pensando al domani, vorrei sentirmi una donna realizzata, con una famiglia serena. Qualsiasi cosa la vita mi metterà davanti, qualsiasi offerta mi farà e qualunque cosa accetterò, spero mi renderà sempre spensierata, tranquilla e felice»

Sei dei Castelli, giusto? Che legame hai con Roma? C’è qualche ricordo d’infanzia con la città che vuoi raccontarci?

«Pensare a Roma, per me, significa pensare a gli anni del Liceo. Ho frequentato a Roma il Liceo Linguistico, quindi ricordo le uscite con i compagni di scuola, i pomeriggi dopo scuola passati insieme, la movida serale di Roma. La sera, in particolare, uscivamo sopratutto a Trastevere, Piazza Trilussa, Lungotevere»

C’è qualche artista o attrice donna romana che ti ha ispirato? Anna Magnani, Ornella Muti, Monica Vitti, Claudia Pandolfi, Sabrina Ferilli, Cristiana Capotondi, Carolina Crescentini…

«Le apprezzo tutte ma, se proprio dovessi sceglierne una, mi piace tantissimo Sabrina Ferilli. Mi ispiro a lei, alla sua ironia e alla sua simpatia: Sabrina Ferilli mi piace come persona, come donna; mi piace il suo modo di pensare e di ragionare. Io stessa mi reputo una ragazza piuttosto auto-ironica, almeno finché l’ironia non si scontri con la mia permalosità: mi piace la simpatia, ma quella giusta, che non eccede nel volgare. Certo non sono una grande tifosa della Roma, come Sabrina Ferilli: simpatizzo per la squadra, perché la mia famiglia è tutta romanista, quindi devo per forza! Non seguo molto il calcio, ma in questa squadra vedo riflessa la mia famiglia, i momenti passati insieme a mio nonno a guardare la partita. Ci sono affezionata per questo: perché è un ponte di collegamento con le mie radici! E io amo tantissimo la mia famiglia!»