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Tre donne che hanno fatto la storia di Roma

foto di: Immagini prese dal web

La storia di Roma è sempre raccontata attraverso le gesta degli uomini, e se cambiassimo punto di vista? Ecco tre donne che hanno fatto la storia della città.

1 – Livia Drusilla, la prima imperatrice

Non era solo la moglie di Ottaviano. Livia Drusilla, che ottenne il titolo di Augusta, divenendo la prima imperatrice romana, era una donna intelligente, colta e piena di ingegno. Molti sostengono che più volte consigliò il marito, nelle scelte politiche che doveva prendere. Tanto che, proprio a lei, fu riconosciuto un ruolo di prim’ordine, per l’epoca: ricevere statue a sua immagine. Fino a quel momento, soltanto gli uomini di potere erano insigniti di questo onore.

Livia Drusilla poteva inoltre agire in completa autonomia, senza bisogno dell’intervento di un tutore, come spesso accadeva per le donne; e disponeva del diritto della sacrosantitas. Chiunque l’avesse offesa o le avesse recato danno, anche solo verbalmente (ché il cat calling esisteva già in tempi remoti) poteva incorrere in sanzioni tremende, compresa la morte. Si distinse talmente tanto, per il suo potere, che dopo la morte di Augusto, riuscì a convincere tutti della successione del figlio Tiberio.

2 – Valeria Messalina, la donna libera

Morì per damnatio memoriae, a soli 23 anni, ma la figura di Valeria Messalina divenne leggendaria, continuando ad ispirare come una musa numerosi artisti, musicisti, registi e romanzieri fino ai nostri giorni. Raffinata e colta, sebbene definita capricciosa da qualche letterato latino, a 14 anni fu costretta, dall’imperatore Caligola, a diventare la moglie di Claudio, un uomo quarant’anni più grande di lei.

Lo sposalizio forzato le valse, però, il titolo di imperatrice qualche anno dopo, rendendola celebre tra le fila del popolo soprattutto per alcuni atteggiamenti che, al contrario del passato, oggi riterremmo davvero coraggiosi e all’avanguardia, come la passione per il mimo bisex. Valeria Messalina fu una donna libera in tutto: libera di esplorare, di esprimere la sua passionalità (tanto che il suo nome è sinonimo di lussuria, ancora oggi) e libera nelle sue serate sfrenate e nei suoi amori, anche extraconiugali. Questo fu rivoluzionario, per l’epoca.

3 – Agrippina minore, la lungimirante

I secolo d.C. Protagonista indiscussa della scena politica romana è Agrippina, madre dell’imperatore Nerone. Visse attraversando un arco di tempo con quattro imperatori diversi, ognuno dei quali ebbe a che fare con lei, compreso il figlio. Nata in un accampamento militare, Tiberio le causò la perdita dei genitori. Diventata grande, cioè raggiunta l’età maritabile, allora al compimento dei 14 anni, Caligola le impose un matrimonio con un uomo che detestava, da cui nacque Nerone. Infine, si legò a Claudio, diventando una delle donne più potenti di Roma.

Grazie al suo carisma e ai suoi modi di fare conquistò il Senato; e, con la sua lungimiranza, caratteristica ritenuta al tempo solo degli uomini, diventò Augusta, facendo adottare a Claudio il figlio Nerone. Il legame fra i due fu sempre piuttosto altalenante. Molti studiosi parlano di una relazione quasi morbosa, ritenendo lei particolarmente presente nelle scelte del figlio. Forse Agrippina aveva una visione maggiore, chissà.

Tuttavia, fu proprio l’incrinarsi di questa relazione a far si che Agrippina perse parte della sua influenza. Quando il figlio decise di sposare Poppea Sabina, la madre, contraria, venne allontanata dal palazzo, senza più onori e privilegi. Nerone tramò persino di ucciderla, più di una volta, senza riuscirci. Finché, sull’occorrenza di una sua presunta cospirazione contro di lui, fu accusata di congiura. A tal proposito, si dice che, sul punto di morte, guardando negli occhi il sicario abbia affermato: “ventrem feri, ovvero “colpisci al ventre“, quasi a rinnegare suo figlio, nonché mandante dell’assassinio.