La Chiesa di San Giovanni a Porta Latina e i suoi splendidi affreschi medievali
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Roma è tornata di nuovo in zona gialla e qualcuno già comincia a cantar vittoria, ma cosa è davvero possibile fare? E cos’è il pass vaccinale o carta verde?
Finalmente Roma è di nuovo in zona gialla e questa volta i cambiamenti sono tanti, soprattutto per quanto riguarda le prime riaperture graduali di ristoranti, bar, piscine, palestre e cinema. Stesso discorso per la didattica, che torna in presenza fra il 70 e il 100%, sempre osservando le norme di tutela e le disposizioni socio sanitarie legate all’emergenza, in particolare nell’uso dei mezzi pubblici utilizzati per raggiungere gli istituti. Il nuovo decreto dell’esecutivo, firmato Mario Draghi, sembra tutto sommato una boccata d’ossigeno per le attività e per le famiglie, che pare possano tornare ad una sorta di normalità (e sottoscriviamo “sorta“). Vediamo quali saranno le principali modifiche.
Per i proprietari di ristoranti, bar e tavole calde sarà possibile tornare aperti, tenendo a mente il coprifuoco delle 22. E, sebbene l’assessore regionale alla Sanità, Alessio d’Amato, inviti a non credere che tutto sia finito, tenendo sempre con sé il vocabolario covid dell’ultimo anno e tutte le sue precauzioni, dato l’andamento della campagna vaccinale e il numero dei contagi che non accenna a darci tregua, questo sembra essere, a tutti gli effetti, uno spiraglio di luce e di speranza, per le attività commerciali, già abbastanza provate dalle chiusure precedenti, dalle consegne a domicilio e dall’asporto.
(Fonte: Ansa.it)
Unica nota dolente, in questo caso, è la clausola dello spazio esterno. Ci si potrà, infatti, sedere al tavolo, per un massimo di quattro persone, se non conviventi, sempre a distanza di un metro, soltanto se il locale è munito di spazi all’aria aperta. Questo, almeno fino al 1° giungo, data in cui, probabilmente, riapriranno anche i ristoranti al chiuso dalle 5 alle 18.
Da ieri, migliaia di studenti sono tornati sui banchi di scuola, ormai diventati banchi di prova. Tornare totalmente in presenza, ammettono gli esperti, non sarà possibile per alcuni istituti, perciò le disposizioni varieranno in base alle organizzazioni specifiche di ogni scuola. Restano comunque garantite le percentuali sulla presenza: fra il 70 e il 100%.
(Fonte: la Repubblica)
Nonostante, in alcune città come Roma resti alta la preoccupazione sui trasporti pubblici, causa di eventuali assembramenti su bus, metro e tram. Dinamica, spiegano, tenuta sotto controllo mediante le entrate a scaglioni degli studenti.
Ma la notizia che, più d’ogni altra, rincuora è la riapertura degli spazi artistico-culturali, nota dolente di questi mesi assurdi e causa di chiusura di tantissime realtà storiche locali, come il Cinema Azzurro di via degli Scipioni, noto cinema d’essai del quartiere Prati. È in quest’ambito che si registrano importanti novità: se i musei, anche nella prima versione gialla, avevano riparto, da ieri hanno di nuovo visto la luce cinema, teatri e spettacoli dal vivo.
(Fonte: www.cinemaroma.net)
Ovviamente col dovuto distanziamento, e l’ormai inevitabile mascherina, sarà quindi possibile tornare ad usufruire di questi spazi culturali. Per i locali, adibiti a questo genere di attività, la capienza non potrà superare il 50%, per un massimo di 500 spettatori al chiuso e 1000 spettatori all’aperto.
Buone novelle anche per le attività sportive. Bandito l’uso degli spogliatoi, si potranno però tornare a praticare sport di squadra e di contatto, purché all’aperto. Mentre, per palestre e piscine, le prime riapriranno il 1 giugno e le seconde il 15 maggio (sempre all’aperto).
Ancora sotto mirino la movida serale, spesso causa di assembramenti e contagi, con presidi e transenne nei quartieri San Lorenzo, Pigneto e Trastevere e in zone come Campo de’ Fiori e Piazza Bologna, tra zone gialle sarà invece possibile spostarsi. Stessa dinamica, per chi vuole muoversi verso regioni arancioni o rosse, con l’aggiunta, in questo caso, della cosiddetta certificazione verde. Restano sempre valide, poi, le ragioni di spostamento stabilite dall’inizio di questa pandemia: ragioni di lavoro, ragioni legate alla salute, o il rientro presso il proprio domicilio, la propria abitazione o residenza. E se non c’è nulla da fare per il coprifuoco che resta fissato alle 22, è invece in vigore, fino al 15 giugno, la possibilità di recarsi a trovare amici o parenti, per un massimo di quattro persone (esclusi i minori) presenti nell’abitazione contemporaneamente.
Da mesi si sente vociferare di questo pass vaccinale o carta verde. A cosa serve? Come si ottiene?
Dagli ultimi aggiornamenti, pare ci verrà fornito non solo su carta, ma anche su smartphone, tramite un’apposita app. Il pass vaccinale o green pass è un documento, o meglio un passaporto, che ci consentirà di tornare alla quasi normalità, necessario per adulti e bambini (sopra i due anni d’età).
(Fonte: AutoMoto)
Per questo motivo, sarà importantissimo riuscire ad ottenerlo. Tre saranno le condizioni: essere guariti dal Covid, aver fatto il vaccino con doppia dose oppure attestare di essersi sottoposti ad un test molecolare o test rapido nelle 48 precedenti. Il pass, disponibile nelle prossime settimane, spiega il Ministero della Salute, durerà sei mesi con vaccino e 48 ore con tampone, e con esso sarà possibile circolare liberamente, esibendolo solo in caso di necessità o su richiesta da parte delle autorità. Potrà essere fornito gratuitamente, dall’ente sanitario o dalla struttura alla quale ci si sarà rivolti, in formato digitale o cartaceo per spostarsi in regioni (o luoghi) non ancora gialle, dunque arancioni o rosse. Ogni pass rilasciato da uno stato membro dell’Unione Europea sarà riconoscibile come equivalente, mentre per quelli forniti da uno Stato Terzo sarà necessaria una vaccinazione riconosciuta come valida su territorio nazionale.
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