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È una cerimonia che trae le sue origini ancor prima dell’età imperiale. Uno strano rituale che si svolgeva l’11 ottobre in onore di una dea, la cui esistenza che nei secoli sembra sia stata dimenticata e addirittura sostituita da quella di Giove, il padre degli dei. Avete mai sentito parlare del Meditrinalia?
È una festa dalle origini molto antiche che tutti adesso colleghiamo al dio Giove ma che un tempo aveva come protagonista un’altra dea, che probabilmente si chiamava Meditrina.
Il festeggiamento in questione si chiamava infatti Meditrinalia e celebrava la fine della vendemmia. Era probabilmente dedicato a questa dea della cui esistenza non si ha però alcuna prova. Nessun documento ritrovato, nessun testo parla della dea Meditrina, eppure la festa era in onore di una qualche dea. Una divinità piuttosto importante, che assumeva pure il nome di “Grande Madre“.
Durante questa giornata in suo onore venivano sacrificate delle focacce e del vino. Il tutto però non veniva bruciato oppure gettato a terra, come accadeva in molti altri rituali. Gli oggetti in questione venivano semplicemente purificati attraverso dei rituali, dato che la dea non ammetteva lo spreco del cibo e del vino, dopodiché il tutto veniva servito come se rappresentasse il corpo e il sangue della divinità.
Pare infatti che durante la festa stessa si pronunciassero frasi come “Mangiate le focacce, esse sono il corpo della madre Terra” oppure “Bevete il vino, esso è il sangue della Madre Terra“.
Era un rituale davvero importante per gli antichi romani, perché sembrava permettere alle persone di poter guarire da alcuni mali. Era poi la festa durante la quale si assaggiava il vino nuovo, che veniva mischiato con il mosto dell’anno precedente e che riusciva a rinforzare il corpo.
Tuttavia resta ancora sconosciuta l’identità di questa divinità a cui era dedicata questa giornata. Addirittura qualcuno ne esclude l’esistenza e crede che la dea sarebbe stata soltanto un’invenzione di qualcuno per giustificare l’origine della Meditrinalia, la festa del vino e della guarigione del corpo.
Stando ad alcune credenze, che sembrano essere molto più veritiere rispetto ad altre, Meditrina non è identificta come una dea ma come una caratteristica della “Grande Madre”. Quest’ultima potrebbe essere stata trina e cioè portatrice di vita, di nutrimento e infine di morte.
Il vino sembrerebbe quindi essere legato al nutrimento che regalava la dea, offrendo il suo sangue agli uomini. Era quindi qualcosa di sacro, che permetteva alle genti di guarire da alcuni mali come la sofferenza e il malumore in sé.
Il tutto potrebbe quindi coincidere se non fosse per il fatto che oggi attribuiamo questa festa del vino a Giove e non alla dea madre. Questo probabilmente perché la “Grande Madre” era una dea talmente antica che nei secoli i romani si erano dimenticati della sua esistenza. Oltretutto non era una dea tanto forte quanto Giove, il padre di tutti gli dei al quale poi è stata dedicata l’ennesima festa.
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