Coppia di qua, coppia di là, selfie al mare e selfie in montagna, la verità è che a Roma è sempre esistita una sola – inimitabile – tipologia di coppiette…quelle de maiale! Ma sapete come nascono e quali sono le più famose?
Le coppiette romane
Sebbene non si tratti di un articolo tutto amore, cuori o i gossip estivi, a suo modo quest’articolo ha comunque del romantico, perché le coppiette non riempiono solo lo stomaco, ma il cuore, di gioia! Allora, dopo l’Ode al carciofino, al broccolo romano, alla carbonara e all’amatriciana, non poteva mancare l’inno a questa specialità laziale, facile da trovare, sia a Roma sia nei dintorni, e altrettanto facile da mangiare (ché una tira l’altra e nun stamo a scherzà!). Ma dove nascono le coppiette e come si preparano? Insieme al supplì, le coppiette, rigorosamente di maiale – non ce ne vogliano i vegani o i vegetariani – possono considerarsi un altro tipico street food romano. In passato, infatti, la loro nascita poteva legarsi alla fatica del cammino. Le coppiette erano lo snack energico che, durante il percorso, portavano con sé i pastori, gli avventurieri o chi arrivava in città, dalla campagna, per andare ad allestire il suo banco al mercato.
Perché si chiamano coppiette?
Composte totalmente di carne di maiale, anzi delle sue parti più pregiate, le cosiddette “parti nobili del suino”, le coppiette erano considerate, in altri termini, una grande fonte nutritiva, adeguata a riabilitare il fisico lungo i grandi viaggi. Per questo motivo, oggi, sono persino consigliate a chi fa sport con grandi sforzi fisici, all’interno di apposite diete iper-proteiche.
Il nome di coppiette, anche se abbastanza intuibile dalla confezione in cui di solito si trovano (sempre doppie), deriva invece dalla loro tradizionale preparazione. Che, piuttosto semplice, richiede in realtà tempi molto lunghi. Tagliate a striscione, larghe circa un centimetro e lunghe fra i 10 e i 20 centimetri (in altre zone d’Italia, in cui si sono diffuse, possono arrivare fino a 30 cm), le coppiette vengono messe ad essiccare, appunto legate in coppia, per almeno due mesi! Questo il tempo necessario per assaporarne davvero il gusto. Solo dopo, si può passare ad aromatizzarle: con peperoncino, finocchio o aglio; per riporle in frigo, di nuovo qualche ora, prima della consumazione.
Le coppiette di Ariccia
Molto famose sono, infine, le coppiette di Ariccia, una vera prelibatezza gastronomica per chi passa di lì, insieme all’inimitabile panino con la porchetta. D’altra parte, tutta la zona dei Castelli Romani può vantare una lunga e attentissima storia e tradizione nella preparazione, e nel servizio, di queste carni, da accompagnare (perché no?) con un bel bicchiere nostrano di vino rosso. Si può addirittura affermare, con una certa sicurezza, che sia proprio la zona di Ariccia e dintorni la vera portabandiera a livello nazionale, ed internazionale, di queste specialità romane. Eccellenze che fanno dell’Italia, e di Roma ancora una volta, la patria del buon cibo!
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