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GRAturismo: l'uscita 22 è per gli amanti del vino e del cinema

foto di: Immagini prese dal web

Avete finalmente raggiunto lo svincolo 22 dell’A90, meglio nota col nome di Grande Raccordo Anulare. Dove siete diretti e quali attrazioni potrete raggiungere da lì?

GRA: dove arriva l’uscita gemella?

Lo svincolo 22 del Grande Raccordo Anulare indossa con fierezza il nome dell’ultima fermata della metro linea A di Roma: via Anagnina (almeno, nella sua direzione). Subito a fianco, esattamente lungo la corsia esterna, potete scorgere, però, altre due informazioni precise, circa due bellissimi luoghi d’interesse: il primo, l’ottavo quartiere di Roma, il “Tuscolano“; il secondo, la celebre fabbrica dei sogni della città, ovvero “Cinecittà“. È infatti imboccando lo svincolo “gemello” del GRA, il 22, che avrete l’opportunità di raggiungere la famosissima Hollywood nostrana di Roma, e i suoi incredibili studi di produzione cinematografici.

Cinecittà: quanti film hanno girato nella capitale?

A soli 9 km dal centro città, nei suoi 400.000 mq Cinecittà può considerarsi uno dei più grandi complessi di produzione cinematografica in Europa e nel mondo. Una vera e propria Hollywood all’italiana, insomma. Un posto che ha accolto, fra le altre, alcune delle più grandi firme del cinema italiano – e mondiale, perché no? -: da Fellini ad Alberto Sordi; da Martin Scorsese a Francis Ford Coppola. Pensate solo che, il numero delle pellicole immaginate, girate e prodotte dalla grande macchina da presa che è (e fu) Cinecittà si aggira oltre i 3000 film (di cui ben 90 candidati agli Oscar)! Una cifra che racchiude in sé migliaia di protagonisti, di comparse, di costumi e di grandiose scenografie (avete mai notato la Walk of Fame di Roma?).


(Fonte: carrilla.eu)

Il quartiere Tuscolano: cosa vedere?

A ridosso delle Mura aureliane, come suggerito dal nome volute dall’imperatore Aureliano, per difendere Roma dalle invasioni barbariche, e databili tra il 270 e il 275, si colloca invece il quartiere Tuscolano. Un vero vanto, per i romani e per l’intera città, perché proprio al suo interno, ogni anno, milioni di turisti hanno l’opportunità di ammirare almeno cinque di quelle grandiose infrastrutture che furono i mastodontici acquedotti romani, lungo la dorsale di via del Mandrione, a pochi passi dallo snodo nevralgico di piazza Re di Roma, dalla Basilica di San Giovanni in Laterano e dalla Scala Santa di Roma.
Sempre al suo interno, lungo il suo percorso, inoltre, si dispiega una delle strade più note e più importanti dell’impero romano: la via Appia. Una consolare che, anticamente, riusciva a connettere Roma agli scambi commerciali del porto di Brindisi.


(Fonte: roma.andreapollett.com)

Cos’è l’Osteria del curato e perché si chiama così?

La corsia interna dell’uscita 22 del GRA, porta, infine, alla zona urbana chiamata Osteria del curato. Di cosa si tratta? E perché si chiama così? La frazione, oggi situata sul lato sud-ovest di via Tuscolana, pare tragga origine, nel nome, proprio da una delle più antiche e rinomate osterie romane di epoca medievale (probabilmente).


(Fonte: pinterest)

Recandosi all’interno di questo casale, i viandanti, provenienti dalle campagne limitrofe, potevano infatti trovare ristoro, grazie alle attenzioni di un padre curato, appositamente addetto alla preparazione di cibo e bevande per i contadini della zona, o per chi col suo carretto, dai Castelli Romani, trasportava il vino fin dentro la città. Che qualcuno giocasse pure a Passatella?