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A Roma una mostra mette insieme mare, fiori, Gianni Rodari e le sue Vespe, con un messaggio speciale. È la personale gratuita di Vittorio Tapparini.
Questo il titolo di una nuova mostra che dal 23 aprile al 1 maggio 2022 porta a Roma le tele maxi-pop di Vittorio Tapparini, presso la Galleria dei Miracoli, in via del Corso al civico 528, tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. Un percorso gratuito adatto a grandi e piccini che collega insieme su coloratissime opere tantissimi soggetti: il mare, le Vespe, i fiori e Gianni Rodari.
Si tratta di una ventina di olii delle ultime collezioni dell’artista. Un racconto fatto di natura, ma anche di giocattoli. Soprattutto, ispirato alle storie di Gianni Rodari (con un’apposita collezione) e le sue Vespe. Con l’obiettivo di stupire i visitatori, l’esposizione porta in scena gli elementi di un quotidiano che appartiene a tutti; rievoca pensieri e immagini di un mondo interiore che spesso tendiamo a dimenticare, presi dagli impegni e dalle brutture della modernità.
Le rappresentazioni simboliche, ingrandite sulle tele, ricordano a tutti la bellezza della natura e dell’infanzia, secondo un mix in chiave pop, anzi maxi-pop, che ingrandisce, mescola ed enfatizza momenti che ognuno di noi ha vissuto ma ha riposto in chissà quali angoli remoti della memoria.
Classe 1961, l’artista pugliese Tapparini, figlio d’arte, risveglia l’animo del pubblico mettendo sotto forma di metafora un concetto semplice: il ritorno alla purezza dell’esistenza. Troppo spesso ci perdiamo nell’aridità, è quindi necessario tornare a vivere di bellezza, di voglia di fare bene nel nostro quotidiano e nel mondo. Anche qui, come in molte opere contemporanee, torna allora l’urgenza di un gesto che cambi le cose. Quello in cui viviamo è un pianeta che ci sta ospitando, di cui dobbiamo prenderci cura e avere rispetto.
In un periodo pieno di guerre e di sofferenze, Il tempo delle Rose vuole essere anche un monito: perseguire la pace è la più grande battaglia che possiamo intraprendere. In questo, allora, tornano utili i fiori, in particolare le regine dei fiori, le rose. Che sono anche il simbolo della vita e dell’amore.
Se al posto dei proiettili o delle bombe mettessimo nei cannoni i fiori, come si faceva simbolicamente un tempo, forse la terra sarebbe un posto migliore. Non solo per noi, esseri umani, ma anche per tutti gli altri esseri viventi che condividono con noi questa minuscola porzione di universo dataci in prestito. Nelle parole di Tapparini: «L’ultima collezione dove tutto confluisce ricongiunge la mia propensione degli ultimi anni verso l’elogio della vita, in una sorta di maxi-pop, come amo dire, che ripropone tutti i simboli contenuti nella mia aria poetica. Perché come diceva Warhol “tutte le cose sono nell’aria” e, io aggiungo, vanno colte».
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