“Narciso, la fotografia allo specchio”, una mostra che riflette sul concetto del doppio
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Le sue rovine si trovano ancora al terzo miglio della via Appia, all’interno del complesso della Villa di Massenzio e del mausoleo del figlio Valerio Romolo: il circo di Massenzio è il miglior esempio di circo romano dell’antichità
I primi problemi, per Massenzio, cominciarono già prima di occuparsi dell’Impero. Quando nel 305 i due augusti della più famosa Tetrarchia della storia(potere esercitato da quattro persone), Diocleziano e Massimiano, abdicarono per la prima volta vennero esclusi dalla successione i loro figli naturali, lasciando il posto a due cesari non dinastici, tali Galerio e Costanzo Cloro. E, tuttavia, i veri eredi di quel potere, appunto Massenzio (figlio di Massimiano) e Costantino, non si rassegnarono mai all’idea.
(Fonte: Et in Arcadia Ego)
Così, nel 306, nonostante fossero stati designati a successori di Costanzo e Galerio, Massimino Daia e Flavio Severo, Costantino venne acclamato Augusto dalle milizie stanziate in Britannia e riconosciuto legittimo da Galerio. E, più tardi, Massenzio, che invece risiedeva nei pressi di Roma, si autoproclamò imperatore, uccidendo Severo nel 307, e accaparrandosi i territori romani precedentemente gestiti dal padre: Italia e Africa. Perciò, passò alla storia anche sotto le vesti di usurpatore. Se infatti gli augusti riconobbero a Costantino il suo ruolo, Massenzio sebbene appoggiato dal senato e dalla forze militari, non ottenne mai il suo lascia passare da Galerio, tanto meno da Severo (che infatti uccise o indusse al suicidio).
Massenzio fu uno degli ultimi imperatori a risiedere stabilmente nella capitale. Per questo motivo, sotto la sua protezione, Roma tornò di nuovo ad essere abbellita, migliorata e restaurata, mediante la realizzazione di grandiose opere edilizie. Tra queste, il celebre circo di Massenzio, anche detto erroneamente circo di Caracalla, interno alla sua villa, e miglior esempio al mondo di circo romano (ché si sa a Roma vigeva sempre il detto “Panem et Circenses”) Nel giro di 6 anni, dal 306 al 312, l’imperatore riuscì insomma a raccogliere in un unico enorme complesso architettonico la sua residenza, un circo per i giochi e il mausoleo di famiglia.
(Fonte: Romano Impero)
Ora, il circo, in particolare, era lungo oltre 500 metri (5013 per la precisione). A decorazione di questo ampio luogo adibito a ludi, corse di cavalli e divertimenti, da riservare alla famiglia imperiale e agli amici, nonostante il numero di possibili spettatori faccia pensare a molte più persone, non 10.000 come sostenuto da alcuni, Massenzio mise persino un obelisco, proveniente dal tempio della divinità Iside al Campo Marzio. Lo stesso che oggi troviamo dislocato a Piazza Navona, messo lì da Gian Lorenzo Bernini, sulla Fontana dei Quattro Fiumi. Per edificare questo spazio ludico venne colmata una depressione che più o meno aveva la forma di un ippodromo e, per il suo riempimento, venne sbancata addirittura una collina, quella della Caffarella.
(Fonte: Romano Impero)
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