Le Floralia, la festa più colorata e giocosa dell’anno
Le Floralia, celebrazione dedicata alla dea Flora, erano una delle feste più colorate e gioiose dell’antica Roma. Dal 28 aprile al 3 maggio,[...]
Per la rubrica “Divinità di Roma”, oggi parliamo della divinità delle selve, la dea Diana, conosciuta ai più perché associata spesso al caratteristico borgo di Nemi. Chi era Diana? E perché era importante per i romani?
C’è della poesia nella scelta di chiamare questa dea romana col nome Diana. Dovete sapere che l’etimologia del termine risiedeva infatti nella radice del latino “dius“, “della luce“, da “dies” ovvero “la luce del giorno“. Così, l’appellativo Diana rimandava alla scena poetica di un raggio di luce che illuminava un bosco, filtrando lieve dalle fronde e passando attraverso i rami seminudi degli alberi. E la dea Diana rappresentava, appunto, per i romani la flora e la fauna selvaggia, signora delle selve e protettrice degli animali selvatici; nonché custode delle fonti, dei torrenti e della verginità, e simbolo del femminile, perché in grado di assicurare alle donne parti non dolorosi.
(Fonte: wikipedia)
Di probabile derivazione greca, quindi traduzione romana della dea cacciatrice Artemide, non era raro vedere Diana portare in una mano una fronda e nell’altra una coppa ricolma di frutti, dea propizia alla caccia e alla raccolta, come la sorella greca. Gemella di Apollo (o Febo), poi, secondo la mitologia latina, Diana poteva considerarsi una delle tante figlie (nate da rapporti extraconiugali) di Giove e dall’incontro con Latona.
Dato che poi il principale luogo di culto di questa divinità si trovava presso il piccolo lago laziale di Nemi, la dea cominciò ad essere associata ben presto a quest’area dei colli Albani e al bosco che qui sorgeva, il cosiddetto negus aricinumper, chiamato così perché a pochi passi dalla città di Ariccia (da cui l’appellativo aricinumper). Lo stesso Rex Nemorensis, ovvero il sacerdote predisposto al culto di Diana, viveva nel bosco sacro sulle rive del Lago di Nemi. Più tardi, tuttavia, anche a Roma sorsero alcuni edifici adibiti al culto della dea: sul colle Aventino; nel quartiere delle Carinae, sull’Esquilino; e in alcune zone limitrofe come l’area del Tusculum. Di scoperta relativamente recente, infine, alcuni storici trovarono tracce di un santuario in onore della Diana Umbronensis all’interno del Parco naturale della Maremma.
(Fonte: Comune di Nemi)
Per chiunque voglia mettersi sulle tracce di questa antica divinità romana, tappa essenziale resta però il borgo di Nemi, e le vestigia di quel santuario di cui restano numerosi e suggestivi ruderi, come l’altare e i nicchioni, e molte statue, purtroppo sparse in molti musei. In America, nel Museo dell’Università della Pennsylvania e al Museum of Fine Arts di Boston; in Europea, nel museo del Castello di Nottingham e alla Ny Carlsberg Glyptotek; e infine nel Museo delle navi romane e nei musei romani di Villa Giulia e delle terme di Diocleziano.
(Fonte: Gruppo Archeologico Speculum Dianae)
Tra gli studiosi non mancò, inoltre, chi associò Diana ad un’altra tipologia di culto, quella legata alla magia e alla stregoneria. Come riportato da Charles Leland nel Vangelo delle Streghe, libro redatto con lo scopo di descrivere le credenze di un’oscura tradizione toscana, Diana era infatti la protagonista di alcuni rituali mistici popolari. Adorata come dea dei poveri e degli oppressi – a Diana erano devoti soprattutto i perseguitati dalla Chiesa cattolica – alcuni fedeli diedero persino vita a racconti, miti e storie per divulgarne il culto.
(Fonte: Il bosco delle Streghe)
Narrazioni in cui la dea non era affatto vergine, ma era sposa di Giove e madre di Aradia, stando all’immaginario folcloristico persino attivista tra le fila del popolo, per liberare gli schiavi e amplificare il culto associato alla madre. Per quanto riguarda l’arte, infine, Diana fu spesso raffigurata nelle vesti di una donna cacciatrice, dall’aspetto androgino e virile, con arco e frecce, spesso accompagnata da un cervo, e vestita di abiti semplici ad esaltarne la natura dinamica.
Le Floralia, celebrazione dedicata alla dea Flora, erano una delle feste più colorate e gioiose dell’antica Roma. Dal 28 aprile al 3 maggio,[...]
Certo! Ecco un articolo di tre paragrafi, circa 300 parole, sulla mostra *FLOWERS* al Chiostro del Bramante: — Al Chiostro del Bramante,[...]
I “Ludi Cerealici” erano degli eventi ludici che si tenevano al Circo Massimo, e a quali gli spettatori assistevano vestiti di bianco, dopo[...]
Arriva a Roma la prima mostra retrospettiva dedicata alla prolifica carriera artistica del fotografo Franco Fontana, con opere selezionate dal suo vasto archivio[...]
Approdano al cinema tra grandi artisti della scena romana con un documentario che racconta la loro storia personale e quella del legame che[...]
Le Magalesia, celebrate nell’antica Roma dal 4 al 10 aprile, erano feste in onore della Magna Mater, la dea frigia Cibele. Processioni solenni,[...]
Cosa succede se, dopo un incidente, ci risvegliamo nel 44 a.C.? Maurizio Battista ci porta in un viaggio comico nell’Antica Roma, con la[...]
Nel paganesimo la dea Luna era festeggiata l’ultimo giorno di marzo, era tra le divinità vitali per l’agricoltura e aveva un tempio sull’Aventino.[...]
Ai Musei Capitolini – Villa Caffarelli, una mostra straordinaria racconta l’ascesa e lo splendore della famiglia Farnese nella Roma del Cinquecento. Un viaggio[...]
Due geni della comunicazione, agli antipodi, sono i protagonisti di una mostra che indaga sugli obiettivi delle loro opere e su ciò che[...]
Al cinema l’inedita pellicola dell’amato attore e regista romano, ambientata in un ospedale e pronta ad emozionare gli spettatori, con riflessioni sui sentimenti[...]
Fino al 27 luglio, il Museo della Fanteria ospita una straordinaria mostra dedicata a Frida Kahlo, una delle artiste più iconiche del Novecento.[...]
I due amati attori romani sono i protagonisti di una commedia che racconta la resistenza al cambiamento, un tema attuale nella società odierna,[...]
Uno studio recente ha evidenziato il fatto che la Capitale italiana sia la terza città del Mondo più citate nella storia del cinema,[...]
Il 19 marzo si celebra la Quinquatria, una delle più importanti festività dell’Antica Roma, dedicata a Minerva, dea della saggezza e della guerra.[...]