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La Via Francigena, da Canterbury alla Basilica di San Pietro

foto di: Immagini prese dal web

3268 km da percorrere a piedi: questa è la lunghezza della via Francigena, un percorso che dal nord Europa portava i pellegrini fin dentro la città eterna e, da qui, verso la Puglia. Ma perché era così importante? 

Che cos’era la Via Francigena

Era l’itinerario sacro che bisognava percorrere, per raggiungere una delle tre peregrinationes maiores del mondo, Roma, insieme a Gerusalemme e Santiago di Compostela. Per questo, diventò tanto famosa. Attraversando ben cinque stati da nord a sud dell’Europa (Inghilterra, Francia, svizzera, Italia e Città del Vaticano), solo questa via, o meglio questo fascio di strade, permetteva ai fedeli di recarsi ad ammirare, una delle reliquie più importanti della religione cattolica, il sepolcro dell’apostolo San Pietro. La Via Francigena, o Via Romea, nei suoi 3268 km, rappresentava insomma il tragitto d’eccellenza per i pellegrini. Ovvero, per coloro che volevano visitare i luoghi sacri della Capitale e, di qui, proseguire lungo tutta la penisola, per raggiungere il Porto di Brindisi e imbarcarsi in direzione Terra Santa. Per questo, non stupisce la prima testimonianza della sua esistenza.

La prima testimonianza della Via Francigena

X secolo, pieno Medioevo, il vescovo di Canterbury venne invitato a Roma dal pontefice, per ottenere il pallium, un tipico paramento liturgico. Ancora non esistevano grossi mezzi di trasporto, tanto meno treni o aerei, per spostarsi da un paese all’altro. Gli unici mezzi a disposizione erano cavalli, carrozze e imbarcazioni. E, tuttavia, senza perdersi d’animo, Sigerico decise di partire a piedi, procedendo verso sud dall’Inghilterra.


(Fonte: Viaggiare libera)

Il suo viaggio durò tantissimi giorni (quasi un’ottantina, per 20 km circa al giorno), ma diventò il protagonista di una relazione che ne avrebbe raccontato ognuna delle 79 tappe. Un documento che passerà alla storia come la testimonianza più significativa di questa rete di comunicazione verso i maggiori luoghi di spiritualità del tempo, appunto la Via Francigena. Non propriamente una via, ma un fascio di vie, un sistema dotato di numerose alternative, in base alla stagione, alla situazione politica dei territori, che si sarebbero raggiunti, e delle reliquie dei santi, che si sarebbero visitate.

Le città che attraversa la Via Francigena

Ma quali territori e quali città attraversa la Via Francigena? Partendo dalla Cattedrale di Canterbury, vi basterà prendere la Pilgrim Way, fino a Dover. Qui, a mezzo di traghetto o treno, dovrete attraversare la Manica, per raggiungere Calais. Una volta approdati in Francia (da cui prende il nome la Via Francigena, come “Via dei Franchi”), vi converrà passare nelle regioni del Nord-Pa-de-Calais-Picardie, dello Champagne-Ardenne e della Franche-Comtè, per entrare in Svizzera; proseguire nei cantoni del Vaud, costeggiando il lago di Ginevra e del Vallese, e spingervi in direzione delle Alpi. Giungerete quindi in Italia, per mezzo del Passo del Gran San Bernardo e, dopo la Val d’Aosta, proseguirete in Piemonte e in bassa Lombardia. Arrivati a questo punto, potrete intraprendere il guado del fiume Po, passare in Emilia e, valicando gli appennini, scendere verso sud dal Passo della Cisa, per attraversare la Toscana, dalla Lunigiana al Chianti, fino alle colline senesi.


(Fonte: Turismo in Italia)

Infine, potrete entrare nel Lazio, passando per la meravigliosa zona dalla Tuscia, raggiungere la periferia di Roma e la vera meta di questo lungo viaggio: la Basilica di San Pietro. In sostanza, avrete l’opportunità di visitare almeno una trentina di città principali: Canterbury, Dover, ma anche Leon, Langres, Lausanne, Montreaux, Martigny, Pavia, Lucca, San Gimignano, Siena, Viterbo, Roma e chi più ne ha più ne metta!

La Via Francigena oggi

Sebbene, infatti, col passare degli anni, il percorso andò via via scomparendo, nascosto sotto l’asfalto di autostrade e strade statali, di reti che nel tempo erano nate proprio con lo scopo di ricalcare quegli antichi tracciati romani e medievali, dopo la riscoperta, avvenuta negli anni settanta, del Cammino di Santiago, venne rispolverato anche in Italia il percorso simile, della Via Francigena. Si cominciò, così, a recuperarne il solco originario, dapprima completamente, poi deviandone di tanto in tanto la direzione storicamente attestata, in favore di sentieri e zone meno trafficate. Tra le regioni, a partire dal 2016, si distinse soprattutto il Lazio. Grande promotore della Francigena, riattivò a tal proposito tutta una serie di percorsi, con fulcro finale a Roma. Cicostanze, questo, che non solo hanno aiutato ad incrementare il turismo in Italia, ma hanno valorizzato di nuovo tutti quei percorsi naturalistici che, altrimenti, sarebbero andati perduti, per incuria. Inoltre, dal 2017 le regioni italiane, interessate dal tracciato, hanno firmato un protocollo d’intesa, per candidare l’itinerario a patrimonio dell’UNESCO. 


(Fonte: Trekking.it)