La Fontana della Botticella, il simbolo di un mestiere e di un vecchio porto
Si trova nel cuore del rione di Campo Marzio ed è una fontana che ricorda un porto che non c’è più e un mestiere che diversi anni fa era molto conosciuto a Roma. […]
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Suggerito:
Per la rubrica Roma al metro, oggi scendiamo a Giardinetti, fermata della linea C della capitale. Quali sono i luoghi d’interesse?
(Fonte: CaseRoma.it)
Giardinetti. Il nome, che prende spunto dal quartiere in cui questa fermata è stata costruita nel 2007 e aperta nel 2014, ha a che fare in realtà con uno dei castelli che sorgono all’interno della capitale. Deriva infatti dai giardini raffinati e curati al dettaglio, datati XVI secolo, che facevano parte della proprietà del Castello di Torrenova, sebbene separati dalla struttura. Il castello a sua volta è uno di quei monumenti che non si possono non vedere. Vi basti pensare che fu ristrutturato da uno dei maggiori architetti del 1600, ovvero Giovanni Fontana. Lo stesso che si occupò di rimettere in funzione l’antico acquedotto dell’Acqua Trajana, che portava l’acqua dal Lago di Bracciano fin sul Gianicolo; e mise mano alla costruzione della Basilica di San Pietro. In particolare, della sua loggia delle Benedizioni.
Giardinetti sorge sulla via Casilina, una delle strade medievali di Roma che connetteva la città a Casilinum, ovvero la moderna Capua. Lì sorgeva, infatti, un antico porto fluviale, utile agli scambi commerciali via mare della città.
(Fonte: Spottedbylocals)
Oggi, il tracciato parte, invece, da Porta Maggiore e nei suoi 200 chilometri, si inerpica per la campagna romana, passando prima per la Valle del Sacco (in epoca romana conosciuta come l’area del Latium vetus), per Frosinone e la Valle del Liri, e infine per Cassino, entrando nella regione Campania e raggiungendo la provincia di Caserta. È qui, nel comune di Pastorano, che la Casilina si congiunge, poi, alla via Appia.
Scendendo alla fermata Giardinetti vi ritroverete, quindi, su una delle arterie più antiche e utili di Roma, sicuramente una tra le più ricche di storia.
Poco distante da questa fermata, tanto che spesso sono tenute insieme per identificarne la zona urbanistica, è l’area di Tor Vergata, di cui anche la famosa università (la seconda della capitale). Sapete perché si chiama così?
(Fonte: La voce di Mantova)
Il toponimo di Tor Vergata nasce in relazione alla campagna romana. A quella zona che era situata tra la via Tuscolana e la via Casilina. Con questa definizione si faceva riferimento a una torre costruita a fasce alterne in tufo cenerognolo e mattoni rossi, quindi in gergo “vergata“, che era proprio nei pressi. Sebbene oggi non ne resti nulla, né della torre, né del casale e del borgo, che pare le sorgesse tutt’intorno, il nome è perciò rimasto. La prima occorrenza del termine può ritrovarsi, anzi, in un atto notarile della prima metà del 1300!
È in questo territorio di Roma che nel 2005 iniziarono i lavori per la costruzione della Città dello sport, purtroppo mai terminati; e nel 2000 papa Giovanni Paolo II tenne ila celebrazione eucaristica durante il Giubileo del 2000, alla XV Giornata Mondiale della Gioventù.
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