“Narciso, la fotografia allo specchio”, una mostra che riflette sul concetto del doppio
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A ispirarlo, Rinascimento e tradizione, ma l’occhio è quello di un moderno. Francesco Messina è una firma assoluta dell’arte Novecentesca italiana. Finalmente le sue sculture sono esposte a Roma!
(Fonte: ArtsLife)
Francesco Messina nasce nel 1900 a Linguaglossa, un piccolo paese alle pendici dell’Etna. Ed è forse perché nato dalla stessa terra del vulcano che egli rivoluzionerà il modo di fare scultura di tutto il Novecento.
Cresciuto in una famiglia piuttosto povera, l’artista del cavallo della RAI, si avvia sin da subito al mestiere di scultore. Lo fa però nelle piccole botteghe di marmorai che gravitano intorno a Staglieno, a pochi passi da Genova, dove è costretto a trasferirsi in tenera età.
(Fonte: Avvenire)
Appena ventenne comincia a esporre le sue opere, partecipando a importanti iniziative culturali. Soprattutto, comincia a stringere amicizia con due tra i principali letterati italiani: Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo. A trentadue anni, si trasferisce, poi, a Milano (di cui è cittadino onorario), ampliando i suoi legami col mondo culturale. È qui che entra in contatto con artisti del calibro di Lucio Fontana e Giorgio Morandi. Due anni dopo, la cattedra di scultura all’Accademia di Brera lo reclama. Insegnerà per oltre trent’anni.
Tra le opere più celebri di questo scultore italiano, che vanta esposizioni alla Quadriennale d’Arte Nazionale e alla Biennale di Venezia, a Roma possiamo individuarne sicuramente due (oltre quella della RAI). La prima, forse una delle più famose, il Monumento a Santa Caterina per uno degli spalti di Castel Sant’Angelo.
(Fonte: Avvenire)
La seconda, il Monumento a Pio XII per la Basilica di San Pietro in Vaticano, di cui si conservano ancora due bozzetti nello Studio Museo (milanese) Francesco Messina. Ti basti pensare che, tra gli anni ’50 e ’70 del secolo scorso, questo incredibile scultore, che mescola Rinascimento e tradizione imbevendole di contemporaneità, fu uno dei più richiesti non solo in Italia ma all’estero, pubblicando anche su riviste di spicco come Domus e Casabella.
Un percorso espositivo nella capitale ne riporta allora in luce i capolavori. Dal 14 aprile al 4 settembre 2022, presso il Casino dei Principi di Villa Torlonia, arriva Francesco Messina. Novecento Contemporaneo. Un’ampia selezione di opere d’arte (circa 81, tra bronzi, terrecotte e gessi), per ripercorrere insieme le tappe della sua ricerca artistica. Insieme alle sue sculture, anche i lavori di quindici artisti contemporanee selezionati.
(Fonte: 150 anni)
Durante il percorso, vengono messi in luce i temi fondamentali di Messina, quelli che l’hanno accompagnato in tutta la sua carriera: il ritratto come occasione di confronto coi grandi maestri del passato, ma anche la figura umana e la perfezione richiesta alle sculture di piccole dimensioni, caratterizzate da una notevole perizia tecnica. Particolarmente affascinanti, poi, le sezioni dedicate alla scultura colorata e alle ballerine. Evidenti, per tutta la mostra, la sua ossessione per il realismo e per il movimento, nonché la sua attenzione e il suo studio dell’anatomia, soprattutto nella celebrazione che fa del corpo femminile.
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